9 cose che non sapevi sui Nubiani

Ci sono molte curiosità sui nubiani che vivono in Egitto, nonostante la loro cultura rischi di essere dimenticata, assorbita dal resto della società del paese, che è a stragrande maggioranza araba. Ma se vedi il tuo viaggio come una buona occasione per conoscere meglio quel poco che resta (ed è ancora vivo) del popolo nubiano, ecco 9 curiosità che sicuramente ti piacerà conoscere… se non le conosci già.

#1. Colore della pelle scuro

Sebbene nella nostra epoca la tendenza alla miscegenazione e al cosmopolitismo stia abbattendo i confini etnici e culturali, il popolo nubiano è riconoscibile per una caratteristica fisica evidente: la pelle scura, segno evidente della sua origine meridionale, nel cuore del Sahara e a contatto con i territori subsahariani.

#2. Una popolazione dispersa tra due paesi

In effetti, i nubiani hanno la loro “patria” non solo nell’Egitto meridionale, ma anche in Sudan. Per i nubiani egiziani, però, questa patria è ormai quasi ideale, poiché il territorio che la costituiva è stato sommerso dal lago Nasser dopo la costruzione della diga di Assuan. Per questo motivo, secondo molte stime, centinaia di migliaia di persone sono state costrette a trasferirsi in Sudan ma anche in altre zone dell’Egitto.

#Dove sono i nubiani ora?

A causa di questa dispersione, la principale comunità nubiana si trova ad Assuan, dove si trova un museo e i due insediamenti più simbolici: l ‘Isola Elefantina e Gharb Soheil. Ma sono molto più numerosi al Cairo, distribuiti in modo disomogeneo, e anche nelle piccole comunità rurali della Valle del Nilo, dato che molti di loro sono ancora contadini.

#4. Una delle principali minoranze etniche

È difficile quantificare il numero di nubiani presenti oggi in Egitto, ma le stime variano da 1 a 4 milioni, il che li renderebbe una delle più grandi minoranze etniche del paese, insieme a beduini, zingari e prima dei berberi di Siwa.

#5. Una lingua in disuso?

Il tratto distintivo di ogni cultura o etnia è la sua lingua. E i nubiani hanno la loro, chiamata Kenzi-Dongolawi o più genericamente nubiano. Ma si tratta di una lingua che sta lottando per essere recuperata, perché difficilmente è stata riservata alla sfera più privata delle famiglie. E anche le nuove generazioni nubiane stanno optando per l’arabo come lingua madre per integrarsi meglio nella società.

#6. Governanti nell’Antico Egitto

I Nubiani hanno un passato glorioso. Tanto da arrivare a governare nell’Antico Egitto. In particolare, la 25° dinastia era nubiana e proveniva dal regno di Kush, lo storico rivale dei faraoni egiziani a cui soccombettero nell’VIII secolo a.C..

#7. Nome romano e baluardo della cristianità

Il regno “erede” di Kush era Nobatia, dal nome dato dai Romani e da cui deriva l’attuale nome Nubia. Il cristianesimo fu adottato e mantenuto dal regno successore di Dongola, dove la religione fu mantenuta a lungo fino all’accettazione definitiva dell’Islam nel XIV secolo.

#8. Un’architettura riconoscibile

Sebbene non esista uno stile nubiano standardizzato, gli edifici nubiani sono spesso facilmente riconoscibili per la loro tendenza a una profusione di colori e di materiali umili come l’adobe e il legno. Inoltre, molte case hanno tetti a cupola.

#9. Ricca estetica personale

Curiosamente, questa profusione di colori nell’architettura viene trasferita anche al corpo umano. In particolare attraverso la bigiotteria realizzata con materiali naturali e lavori di oreficeria, come collane, orecchini, ecc. Ma anche attraverso i tatuaggi all’henné, per i quali le donne nubiane hanno un dono speciale.

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